La Parola del Parroco 14.12.2025

Scritto il 10/12/2025
da don Davide


 

L’ANGELO E I PASTORI:

UN DIALOGO… UN PO’ PARTICOLARE

Mi piace immaginare una scena curiosa. Gli angeli hanno appena annunciato, ai pastori, la nascita di Gesù. Ebbene, a questo punto nasce una discussione tra i pastori. Insomma, non si recarono proprio subito, come dice invece il Vangelo, alla grotta di Betlemme…

Il primo a fare questioni fu il pastore più anziano. «Ma io non sono degno di andare alla grotta a vedere questo bambino! Ho fatto troppi sbagli nella mia vita. E poi è molto tempo che non prego!».

Seguì un secondo pastore, anche lui già avanti con l’età: «Troppe volte ho provato a ripartire… Ho fatto propositi per cercare di non sbagliare più, per migliorarmi come persona… E come è andata a finire? Ci ricasco sempre, ritorno sempre allo stesso punto. Come i nostri animali che ritornano sempre alla mangiatoia!».

«E io cosa ci vado a fare – incalzò uno dei più giovani – io non so cosa dire a questo bambino! La mia vita è già colma di fatiche e mi sembra già di sopportarne abbastanza di situazioni e di persone faticose». «A me – aggiunse un altro – a me sembra di fare un sacco di bene nella mia vita: tra gesti di carità e preghiere al mattino e la sera mi sento a posto. No, non ho bisogno di andare da questo bambino».

Insomma: più che andare senza indugio a Betlemme, come dice il Vangelo, questi pastori se ne restavano fermi senza indugio!

L’angelo aveva origliato i loro discorsi e così si ripresentò di nuovo. «Insomma voi – disse - non avete bisogno del Salvatore! Uno si sente scoraggiato per le proprie fragilità, uno non riesce a cambiare, uno dice sono a posto perché già faccio bene nella vita... Va beh, vorrà dire che Gesù bambino resterà da solo. Forse ha sbagliato a nascere in una mangiatoia, a venire in un mondo che non ha bisogno di salvezza. Credevo di annunciarvi una grande gioia, dicendo che è nato il Salvatore. Mi sbagliavo anch’io. Vi chiedo scusa».

Ecco, qualche volta davanti al Sacramento della Riconciliazione siamo un po’ come questi pastori. Dio vuole offrirci la gioia attraverso il suo perdono; ma noi nutriamo nel cuore questa domanda di gioia? Crediamo che c’è una gioia grande nel sentirci perdonati?

Sembra che Gesù bambino nella mangiatoia abbia sussurrato a Maria: «Mamma, se uno non vuol venire da me per essere salvato, come faccio a salvarlo? Ma io non rinuncio ad aspettarlo!».

Lunedì 22 dicembre h 19,00 vivremo in Samz la Celebrazione penitenziale, con possibilità di confessioni individuali. Il Bambino ci aspetta tutti!

don Davide

 


Tornare alla radice 

Noi facciamo con generosità tante cose; molti si mettono a disposizione. Forse però è giunto il momento di andare alla radice di quel che facciamo: il momento, appunto, di ritrovare nella fede in Gesù di Nazaret il motivo sorgivo di tutto questo. 

Raccontarci la fede 

Credo importante anche un’altra cosa: non vivere la fede da isolati. Ora, un modo per sostenerci nella fede è raccontarsela. Raccontare quelle parole che Dio ha detto, e dice, attraverso la Scrittu-ra, a ognuno di noi: può essere un mezzo per sostenere la nostra fede. Un Salmo dice: «La Tua pa-rola mi fa vivere; e un altro: «Se tu Signore non mi parli, io sono come chi scende nella fossa».  Sentirci accompagnati nella nostra fede.


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